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Posted in Notizie ed Eventi, on 29 dicembre 2015, by , 0 Comments

Per Capodanno noi stiamo preparando dell’ottima cucina messicana. Abbiamo voluto adottare la formula del classico menù alla carta a base di prelibatezze messicane.

Un pò di curiosità del Capodanno Messicano:

La festa che celebra la fine dell’anno e l’inizio di quello  nuovo è chiamata in Messico «Nochevieja». Come in Spagna, anche nella terra degli Aztechi la tradizione vuole che ad ognuno dei dodici rintocchi della mezzanotte si mangi un acino di uva e si esprima un desiderio.

Coloro che chiedono amore per l’anno in arrivo vestono almeno un indumento intimo di colore rosso, mentre quanti si augurano di guadagnare denaro preferiscono indossare il giallo.

Altre tradizioni consigliano di gettare lo sporco fuori di casa, oppure di porre la valigia all’esterno, in modo da attrarre futuri viaggi.

In alcune zone del Paese ci sono inoltre tradizioni legate all’ anno che se ne va. Alcune persone, per salutare l’anno appena terminato, si mettono delle maschere che rappresentano, appunto l’anno vecchio.

Altre, invece,  creano delle figure con i materiali a disposizione, chiamate «los años viejos», che rappresentano la caricatura di personaggi famosi e politici. Le figure vengono adornate di poesie o messaggi ironici in cui si prendono in giro eventi del passato. Poi, a mezzanotte, agli angoli della strada, si dà loro fuoco in segno di saluto. In questo caso, prevale un’atmosfera ironica.

Noi ti consigliamo di venire al vero e unico ristorante Messicano “PUERTO MEXICO” e poi ci pensiamo noi a scacciare il malaugurio!!!!

 

Consulta il nostro menù a questo link:

http://www.puertomexico.it/menu-ristorante-messicano 

prenota in tempo!!!

Olè :)

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Posted in Notizie ed Eventi, on 14 dicembre 2015, by , 0 Comments

Cari Amici del blog! è arrivata anche da noi la “piñata” .. ma che cosa è? e cosa rappresenta? 

L’origine della piñata

Secondo un’ipotesi diffusa sarebbero stati i cinesi i primi a usare qualcosa di simile allapiñata durante la celebrazione del loro capodanno, che coincideva con l’inizio della primavera. Facevano statuette a forma di mucca, bue e bufalo, le rivestivano di carta colorata, le riempivano di cinque tipi di semi e le spaccavano con dei bastoni colorati. La carta ornamentale che le ricopriva veniva bruciata e la cenere raccolta e conservata come simbolo di buona fortuna per l’anno successivo.

Si pensa che nel XIII secolo il viaggiatore veneziano Marco Polo abbia portato queste statuette in Italia dalla Cina. Qui furono chiamate “pignatte”, e anziché di semi venivano riempite di ninnoli, gioielli o dolciumi. Questa usanza si diffuse successivamente in Spagna. Divenne una consuetudine rompere la piñata la prima domenica di Quaresima. Sembra che all’inizio del XVI secolo dei missionari spagnoli portarono la piñata in Messico.

I missionari, però, si saranno stupiti, come del resto ci siamo stupiti noi, di scoprire che la popolazione indigena del Messico aveva già una usanza simile. Gli aztechi celebravano la nascita di Huitzilopochtli, dio del sole e della guerra, mettendo nel suo tempio una pignatta di terracotta in cima a un palo alla fine dell’anno. La pignatta veniva abbellita con piume colorate e riempita di piccoli tesori. Quindi veniva rotta con un bastone e i tesori che cadevano a terra diventavano un’offerta all’immagine della divinità. Anche i maya facevano un gioco in cui i partecipanti bendati dovevano colpire una pignatta di terracotta sospesa a una corda.

I missionari spagnoli, come parte della loro strategia per convertire gli indios, si servirono ingegnosamente della piñata per rappresentare, fra le altre cose, la lotta cristiana per sconfiggere il Diavolo e il peccato. La piñata tradizionale era un vaso di terracotta rivestito di carta colorata che aveva la forma di una stella a sette punte. Queste punte dovevano rappresentare i sette peccati capitali: superbia, avarizia, lussuria, ira, invidia, gola e accidia. Rompere la piñata mentre si era bendati rappresentava la vittoria della fede cieca e della forza di volontà sulla tentazione e sul male. I dolciumi all’interno della piñata erano la ricompensa.

Vieni da Puerto Mexico a vedere dal vivo una piñata originale e a bere un bel Margarita!!!!

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Posted in Notizie ed Eventi, on 3 dicembre 2015, by , 0 Comments

Cucina Messicana firmata Ivonne Mercado & il suo staff ci regalerà venerdì 11 dalle 20:00 un menù degustazione di vera e pura passione. Il ristorante messicano Puerto Mexico, dopo il grande successo della serata del 20 novembre ripropone la stessa formula con tanto di Mariachi.

Riportiamo la nostra proposta di cucina messicana: 

 

COCKTAIL DI BENVENUTO: Margarita Nachos & Salsa

ANTIPASTI:

chalupas (barchette di mais ripieni con faggioli, patate e chorizo “ salame messicano”) con salsa di pomodoro alla messicana con un tocco finale di formaggio fresco gratuggiato.

tostadas (scialde di mais fritte ripieni di faggioli, lattuga, pomodoro e panna acida)

glorias panini al olio “bottoncini” glazati ripieni di “tinga”(pollo in salsa di pomodoro e peperoncino affumicato chipotle!)

flautas (tortillas di mais arrotolate ripieni di carne, servite con lattuga, panna acida e formaggio)

PLATO FUERTE:

lomo de cerdo en naranja agria (maiale marinato con l’arancio amaro e varie spezie al forno)

enchildas de pollo con salsa mole poblano (tortillas di grano duro ripieni di pollo ricoperte con la salsa di mole)

CONTORNI:

arroz a la mexicana:riso alla messicana

rajas con cebolla y tocino (mix di peperoni saltati con cipolle e un tocco di pancetta)

Guacamole

DESSERT “POSTRE”:

bevanda tradizionale di questo periodo “ponche”(bevanda calda fatta con diverse frutta di stagione e stecche di cannella e un pizzico di rum.

buñuelos (dolci tipici di natale cialde di grano duro, avvolte nello zucchero e cannella.

€ 30 A PERSONA “BEVANDE ESCLUSE”

MUSICA DI MARIACHI DAL VIVO!

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Posted in Notizie ed Eventi, on 2 dicembre 2015, by , 0 Comments

Più del pane, più della pasta, più di un simbolo della cucina nazionale: le tortillas sono, per i messicani, un elemento indispensabile per ogni pasto. Sia che siano ripiene (e quindi prendano altri nomi, come ad esempio burritos); sia che vengano servite da sole, sia che, tagliate a pezzi e fritte, si presentino sotto forma di nachos.

Anche per noi di Puerto Mexico, la classica focaccia di farina di mais non è paragonabile a nessun alimento della nostra tavola, perché ha una versatilità assoluta che forse, alla lontana, può ricordare solo quella della pizza. La cucina messicana presenta una varietà di piatti notevole, e il grande impiego di frutta e verdura, oltre che di carne e pesce, può avvicinarla a quella italiana, ma tenendo presente una sostanziale differenza: sulle tavole del centro-America, tradizionalmente, non viene servita pasta. Antipasti, zuppe, secondi, contorni, dolci, ma non pasta. Né pane. Entrambi i ruoli vengono coperti, appunto, dalla tortilla, che, semplice o ripiena, nella versione classica fatta con farina di mais (masa harina) e acqua o in quella più complessa con farina di frumento, è la vera regina della tavola messicana.

segue… nel prossimo articolo

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Posted in Ricette della cucina messicana, on 1 dicembre 2015, by , 0 Comments

La ricetta del guacamole messicano di Puerto Mexico

E’ verde, la salsa guacamole o, in parole più semplici e comuni, la salsetta verdognola abbastanza pastosa che accompagna i tacos e i nachos di Puerto Mexico e la cui ricetta è semplicissima da seguire.

Il ristorante messicano PUERTO MEXICO vi svela il segreto!!!

Tutto quello che di essenziale serve per il guacamole sono avocado grandi, sale e lime più tutta una serie di altri ingredienti che lo arricchiscono e lo rendono adatto non solo per i nachos ma anche per essere mangiato con un cucchiaino.

Il tocco in più sono gli avocado maturi che si “spappolano” al tocco della forchetta e che in questo modo rilasciano sapore e odore inconfondibili, cosa che invece non fanno gli avocado leggermente più duri.

Cosa serve per una ciotola media
4 peperoncini dolci tritati
un mazzetto di coriandolo tritato
2 pomodori sminuzzati
1 cipolla sminuzzati
½ lime (o limone) spremuto
3 avocado maturi
sale

Come si fa
:

1. Tagliare gli avocado a metà, rimuovere il nocciolo e spolparli usando un cucchiaio così da arrivare fino alla buccia esterna.

2. In un mortaio pestare i peperoncini, il coriandolo, la cipolla e il sale in quantità a piacere fino ad ottenere una crema.

3. Aggiungere il succo del limone e mescolare per bene quindi aggiungere anche gli avocado schiacciati e mescolare per bene fino ad ottenere una crema verde e ben amalgamata. Mettere in frigorifero fino ad utilizzo coprendo la ciotola con carta pellicola per evitare che il guacamole si ossidi quindi poco prima di servire aggiungere i pomodori sminuzzati e mescolare per bene.

Tempo di preparazione: 10 minuti

Risultato: piccantina, decisa, fresca questa salsa guacamole è adatta ad antipasti ed è ottima se accompagnata a del pane fatto in casa.

Consiglio di PUERTO MEXICO: il guacamole fatto in casa dura tranquillamente una settimana se tenuto in frigorifero in un contenitore ermetico e avendo l’accortezza di frapporre tra il coperchio della ciotola e la ciotola della pellicola trasparente che aiuta a trattenere il sapore e l’odore del guacamole.

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Tommy's Margarita

Posted in Ricette della cucina messicana, on 26 novembre 2015, by , 0 Comments

Ricetta e storia del cocktail Tommy’s Margarita spiegate dal barman Marco Martines del ristorante messicano a Roma Puerto Mexico

TOMMY’S MARGARITA: Pare che il Tommy’s Margarita sia una creazione di Julio Bermejo considerato da molti come un esperto mondiale di Tequila e nonché “ambasciatore” del Tequila negli Stati Uniti. Questa particolare variante del più celebre Margarita, è cominciato ad essere servito nel 1980 presso il ristorante del padre, il leggendario Tommy’s Restaurant and World’s Best Tequila Bar a San Francisco.

Questo ristorante era stato inaugurato da Tommy Bermejo con sua moglie Elmy, nel lontano 1965. Si impegnarono a servire agli ospiti la vera cucina messicana e dello Yucatan, ma soprattutto il locale ospita la più grande raccolta di Tequila 100% agave al di fuori del Messico (quasi 300 bottiglie!).

Il figlio Julio trascorse molti anni dietro il bancone, contribuendo alla diffusione del Tequila tra gli avventori.

Ingredienti by PUERTO MEXICO COCKTAIL BAR (ricetta originale)

  • 4,5 cl di tequila reposado;
  • 100% ageve blu-1,5 cl;
  • lime fresco;
  • 2 cucchiaini di sciroppo di agave.

Tutti ingredienti tipici realmente “messicani”, infatti egli era solito dire che il “margarita” non e’ “la bebida nactional messicana” perché secondo lui il sale sul bordo ne cambia il sapore, ed in alcune ricette viene usato cointreau, liquore di provenienza Europea.. alla prossima ricetta!!!!

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Posted in Notizie ed Eventi, on 15 novembre 2015, by , 0 Comments

Vuoi festeggiare da Puerto Mexico con il gruppo di Mariachi? Nel ristorante messicano Puerto Mexico puoi!!!!

I mariachi sono gruppi musicali tipici dell’ovest del Messico.

È d’uso chiamarli anche “mariachis”: questa forma è accettata al singolare dal dizionario della Real Academia Española, ma non dal Diccionario panhispánico de dudas, che la considera solo plurale.
Il genere musicale denominato “musica de mariachi” o semplicemente “musica mariachi” comprende vari stili: son jalisciense, canzone ranchera, corrido, huapango, bolero e anche son jarocho e valzer messicano. Il genere potrebbe chiamarsi “tradizionale messicano” o “regionale messicano“.

Il mariachi rappresenta una delle icone della cultura messicana che si è diffusa in altre regioni del mondo. È tradizione e consuetudine, in Messico, la presenza di un gruppo mariachi a feste, celebrazioni, occasioni speciali e serenate.

Guarda le foto della serata presso il ristorante messicano Puerto Mexico 

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Posted in Notizie ed Eventi, on 15 novembre 2015, by , 0 Comments

Puerto Mexico celebra venerdì 20 novembre la festa della rivoluzione messicana con uno speciale menù degustazione.

Di seguito riportiamo il menu messicano che verrà preparato per l’occasione.
COCKTAIL DI BENVENUTO
Margarita & Nachos e salsa
Antipasti
Tostadas con Flor de Jamaica (fiori di karkadé)
Tostada de Cochinita Pibil
Quesadillas (tortillas di grano duro riempiti con formaggio, zucchine e pomodoro fresco)
Panuchos (specialità dello Yucatan, farina di mais, fagioli, pollo)
Degustando:Castellblanc Demi-Sec Cava (Metodo Classico)
Plato Fuerte
Soufflè di rajas (riso, mais, salsa verde e rajas)
Lomitos de Valladolid (carne di maiale specialità Yucateca accompagnata con crema di fagioli)
Puntas de filete alla messicana (straccetti di manzo)
Degustando:Dragon “Red” Berberana
Contorni

Guacamole & Zucchine alla messicana
Dessert “Postre”
Bevanda tradizionale al cioccolato servito con “HOJARASCAS” biscotti alla canella  

€ 45 a persona

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Il 20 novembre in Messico é l’anniversario della Rivoluzione messicana.

In genere, la giornata di festa nazionale é ricordata con la sfilata degli alunni delle scuole per le strade della cittá; i bambini ed i ragazzi sono vestiti da “rivoluzionari”, ovvero da campesinos, in tela bianca, con la banderuola di proiettili peró e le bambine e le ragazzine sono vestite da “Adelita”, la rivoluzionaria che appoggia la battaglia per la Terra e la Libertá.
Per chi vuole maggiori info: https://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_messicana
(foto di: thinkmexican)

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Posted in Ricette della cucina messicana, on 15 novembre 2015, by , 0 Comments

Il cocktail messicano Margarita è uno dei drink più conosciuti al mondo.. da chi è stato inventato?

Probabilmente la paternita’ del Margarita, uno dei drink piu’ consumati al mondo, e datata in un periodo che va’ dal 1935 al 1948, si narra che un ristoratore “daniel negrete ” nel 1936, mise in un bicchiere colmo di ghiaccio del lime, triple sec, tequila dedicandolo alla futura moglie del fratello. Dennis Herrera nel suo “Rancho La Gloria” meta’ anni ’40 dedico un cocktails ad una sua cliente americana appunto “margaret” una parte di tequila,mezza di lime,mezza di triple sec,sperimentando la prima forma codificata di “margarita”.

Ma e solo nel 1948 “tesi piu probabile”che Madame Sames una ricca signora inglese,che amava intrattenere i suoi ospiti nella sua villa di Acapulco, in una serata goliardica, avendo tra i suoi ospiti Mr Nicky Hilton fondatore della medesima catena alberghiera, propose loro una bevanda a base tequila (liquore locale ancora sconosciuto in europa), con del lime fresco, e del cointreau portato da lei dall’europa, bordando il bicchiere con del sale come aveva visto fare li ad Acapulco bevendo il Tequila. Il successo di questo drink fu’ tale che Mr Hilton gli diede il suo nome ( margaret Sames) MARGARITA… e ne fece tesoro, iniziando a proporlo nei suoi hotel, facendolo diventare il drink internazionale piu’ conosciuto al mondo.

Ingredienti del cocktail Margarita, la versione di PUERTO MEXICO

  • ORIGINAL MARGARITA 1\3 tequila silver;
  • 100%agave blu;
  • 1\3 triple sec;
  • 1\3 lime;
  • bordato con sale maldon.
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Posted in Notizie ed Eventi, on 5 novembre 2015, by , 0 Comments

Questo articolo pubblicato sul blog di Puerto Mexico (ex Messico all’Aventino) ci sta a cuore perché nella precedente attività ex Messico all’Aventino molte sono state le false recensioni.

Ringraziamo la fonte: Francesca Spadaro di agrodolce.it

  1. Occhio all’attività del profilo utente: è l’aspetto più importante. Le recensioni sono fatte da individui e di conseguenza le recensioni false sono scritte da individui falsi. Li si riconosce dal numero di recensioni lasciate in un determinato arco di tempo. Certo, anche i più esperti sono partiti da zero, ma hanno sudato, mangiato e speso pur di raggiungere 50, 80 o più di 400 recensioni. Chi si iscrive su TripAdvisor lo fa per raccontare e commentare più luoghi: aver recensito 2 ristoranti in 6 mesi di attività dovrebbe essere sospetto.
  2. La foto: solitamente nei pacchetti che offrono i siti non è inclusa l’opzione recensioni da potenziali veri e utenti e anche fotogenici. Ciò vuol dire che molto spesso gli utenti falsi utilizzano le foto di default che fornisce TripAdvisor o foto impersonali, standard e paesaggi. Prestate attenzione.
  3. Il nome: vi proponiamo di fare un’indagine vera e propria. Prendete un ristorante di una grande città che da poco è entrato nel circuito TripAdvisor, ha poche recensioni ma è già ben posizionato. La maggior parte dei commenti saranno di utenti appena iscritti, con 2 o 3 recensioni massimo, senza foto o con foto di paesaggi e tutti si chiameranno con un nome seguito da una consonante, come Mary P, Franco C e  Luca R: trattasi di una schiera di utenti lobotomizzati senza fantasia o di banali impostori?
  4. Diffidate dalle recensioni piene di tecnicismi sul tipo di cucina, sulla presentazione e sul nome dei piatti: o ci troviamo di fronte a un esercito di persone dalla memoria fotografica che ricordano per filo e per segno quanto mangiato, aspetto del cameriere e nome della cera sui pavimenti, oppure è la stessa struttura che cerca di promuoversi e di risalire in vetta.
  5. Cercate elementi in comune: leggere sia le recensioni negative che quelle positive vi darà una visione di insieme del locale e individuare i punti in comune aiuterà a capire i punti deboli e i punti di forza, i piatti più riusciti e quelli da evitare. Inoltre vi aiuterà a scoprire le voci fuori dal coro, probabili falsi.
  6. Diffidate dall’eccessivo livore. Giornata nera, ruota a terra, ritardo a lavoro, litigio con compagno/a nel ristorante che lui/lei aveva scelto per l’occasione e magari anche vino che sa di tappo: probabilmente la vostra visione non sarà oggettiva e la recensione su TripAdvisor risulterà piena di improperi. È anche possibile che una sera il cuoco distratto sia incorso in una serie di sfortunati eventi, tali da rovinare tutto il servizio e da generare una sfilza di recensioni negative. Ma, attenzione, non è inverosimile che rivali invidiosi tentino di screditare un locale con critiche e giudizi eccessivi, rancorosi e talvolta irrispettosi. In ogni caso, andate avanti.
  7. Osservate numero e qualità delle recensioni del singolo locale: un ristorante, pub, bistrot o qualsiasi altro luogo di ristoro, ha una posizione in classifica affidabile se ha ricevuto più di 500 recensioni, di cui almeno il 70% siano fatte da utenti con più di 20 recensioni a carico e che i giudizi vadano da molto buono a eccellente (non per la veridicità delle stesse ma per la qualità del locale).
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